Le origini della colazione italiana, Cappuccino & Cornetto possono ricondursi addirittura alla fine del ‘600. Si tratta di un’epoca di intrecciati rapporti commerciali tra l’allora Serenissima Repubblica di Venezia e Vienna.

I mercanti veneziani avevano importato a Venezia, quella che veniva chiamata la “Bevanda negra”. Bevanda che aveva consentito la nascita, a Venezia, dei primi caffè d’Europa  locali divenuti poi simbolo dell’illuminismo, dove intellettuali e ceti medi sarebbero entrati per discutere, confrontarsi, sorseggiare caffè.

Il cacaffè c'era una volta bistrotppuccino nasce invece, in maniera casuale, a Vienna con la complicità di un frate cappuccino Marco d’Aviano: veneziano, oratore, grande diplomatico, che venne inviato dal Papa nella capitale asburgica per una delicatissima missione: ricreare la Lega Santa tra i potenti d’Europa per bloccare l’impero ottomano che avanzava ormai senza freni.  Era l’anno 1683. Si narra che durante una pausa nelle trattative, il frate entrasse in uno dei tanti caffè viennesi e ordinasse la consueta bevanda: troppo invadente e troppo amara: prova ad aggiungere acqua… non va… altra acqua… peggio. Aggiunge invece latte: perfetto! E per di più ha il medesimo colore del saio che indossa. “ Kapuziner !! ” si dice, abbia esclamato il gestore vedendo l’identico colore. Il battesimo del Cappuccino fu fatto, il resto è storia.

Il 1683 fu anche l’anno della grande battaglia di Vienna. La città, ultimo baluardo all’aggressione ottomana dell’Europa, era sotto assedio. Gli assalti erano stati cruenti e molteplici: attacchi alle mura, scavi di gallerie, ci fu un tentativo di entrare attraverso il muro di una panetteria. Ma i fornai viennesi unici svegli a notte fonda, si accorsero dell’intrusione dando l’allarme e sventando l’attacco.

Quando poi l’11 settembre la coalizione cristiana liberò la città i fornai viennesi, per festeggiare, creando un dolce a base di uova, farina, burro, zucchero, lievito: il “kipferl”, così chiamato per la forma che ricordava quella della mezzaluna delle bandiere ottomane.  Metaforicamente mangiavano gli invasori!

Poi il “Kipferl” arriva a Venezia dove è ribattezzato “chifel” si diffonde nel nord italia prendendo il nome di brioche, da “brier”, impastare. Nelle regioni italiane assume vari nomi e varianti al SUD prende il nome di Cornetto, ossequiando la scaramanzia meridionale.

Arriva in Francia grazie al matrcornettoimonio tra l’austriaca Maria Antonietta e il futuro re Luigi XVI  dove viene arricchito di burro e ribattezzato, alla fine, Croissant.

Certo è passata alla storia la frase della sofisticata e raffinata Maria Antonietta: ”Se il popolo ha fame, dategli Croissant!”. Non si può, certo, essere sicuri che la celebre frase sia stata pronunciata dalla Regina.

Siamo però certi che:  Cappuccino&Cornetto: la colazione italiana, sia una delle raffinatezze più piacevoli, che ci attendono al mattino donandoci dolcezza gusto e buon umore

Una chiosa a proposito di raffinatezze..

In Italia potete inzuppare il cornetto nella tazza del cappuccino…. incorrerete solo in qualche sorrisetto.

 

 

[Fonte: http://www.thatsamoreitalia.com/diario-di-viaggio/6716]